Lo Yoga nell’era moderna

Nell’articolo precedente abbiamo visto come lo Haṭhayoga Pradīpikā ha contribuito a formare lo yoga per come lo intendiamo oggi; una serie di posizioni (Asana), seguite da pratiche respiratorie/purificatorie (Pranayama) volte a portare il praticante in condizione tale da entrare nello stato meditativo.

Siamo giunti nel XVIII secolo, assistiamo ad un profondo e irreversibile cambiamento nella cultura indiana, il subcontinente infatti, passa progressivamente sotto il dominio coloniale britannico.

Molte delle tradizioni e dei culti si perdono, altre mutano, e anche lo Yoga si adatta a questo nuovo evento.

In Inghilterra nello stesso periodo emerse un nuovo senso di cultura rispetto al corpo, la ginnastica ritmica si diffonde sia nel popolo sia nelle forze armate e sono quest’ultime a portare questi esercizi nelle tradizioni indiane.

Queste discipline fisiche portate dai britannici influenzarono enormemente la pratica delle Asana, dalle posizioni mantenute dello Hatha yoga, nasce una nuova corrente che enfatizza i movimenti ritmici, allontanandosi però in qualche caso dalle pratiche meditative e dalla filosofia delle precedenti tradizioni.

Al contrario, nel 1893, Swami Vivekananda, in un discorso tenutosi al parlamento mondiale delle religioni, presenta uno Raja Yoga rinnovato , vedantizzato e rimuovendo le pratiche più controverse o trasgressive.

Grazie anche ad un successivo tour nel nord America, Swami Vivekananda, contribuisce a diffondere una delle varianti dello yoga nel XIX secolo; infatti, oltre a lui, altri maestri contribuiscono a portare lo yoga sul piano internazionale, ognuno contribuendo in modo diverso. 

Tra i più popolari per la diffusione dello yoga negli stati uniti troviamo Paramhansa Yogananda, autore di autobiografia di uno Yogi, , best seller tradotto in oltre 50 lingue, che attraverso la narrazione del proprio percorso tra india e America, contribuisce nel diffondere pratiche più tradizionali, in particolare il Krya Yoga; 

un altro maestro molto influente è Krishnamacharya, nel suo insegnamento la componente fisica dello hatha yoga è influenzata dalla ginnastica ritmica dei soldati britannici, prende cosi forma il  vinyāsa (una serie di movimenti abbinati con i tempi respiratori); essendo lui laureato in tutte le sei darsana, mantiene l’insegnamento dei Veda, di Patanjali e dell’ Ayurveda.

Krishnamacharya a sua volta formò quattro delle figure più incisive dello yoga: suo cognato Iyengar, che a sua volta porta nello yoga una serie di pratiche con attrezzi e strumenti per facilitare le posizioni, oltre ad essere autore di libri e commentari; Indra Devi, la prima allieva donna, una vera pioniera nella diffusione dello yoga prevalentemente come esercizio fisico; Pattabhi Jois, fondatore a sua volta dello Astanga yoga, derivazione del vinyāsa, da non confondere con lo Ashtanga yoga di patanjali; e infine suo figlio Desikachar, molto popolare in india, dove ha formato a sua volta molti maestri, contribuendo anche lui con diversi libri, con uno stampo più filosofico e spirituale, mantenendosi così più radicato nelle tradizioni precedenti all’influenza britannica.

Un altro maestro centrale per lo yoga moderno lo troviamo in india,   Sivananda Sarasvati che, a partire dal 1932, fondò prima un ashram e poi diverse scuole a Rishikesh.

Nell’insegnamento di Sivananda la pratica è il fulcro del percorso; scrive gratuitamente circa 300 libri nell’ambito delle tematiche spirituali, contribuendo forse come nessun altro nella bibliografia dello Yoga.

Il suo insegnamento, si diffonde formando numerosi maestri sparsi in tutto il mondo, tra cui troviamo André Van Lysebeth.

Van Lysebeth, di origine belga, contribui a sua volta diffondendo lo yoga di Sivananda in Europa a partire dal 1963, attraverso la sua rivista (la prima di yoga in europa) e alcuni tra i libri più letti dagli aspiranti yogi europei.

 

Sono molte le figure ad aver influito nello Yoga a cavallo tra gli anni ’60 e ’80, anche grazie a diversi movimenti di ribellione e anticonformismo sorti negli stessi anni nell’occidente. 

Impossibile non menzionare Maharishi. Già popolare in india, che, sostenuto anche da band musicali come Beatles e Donovan, diffuse la meditazione trascendentale in tutto il mondo;

Negli untimi anni assistiamo poi ad una vera e propria inflazione del termine yoga; lo troviamo accostato ai più disparati metodi e cure, a volte con senso di causa, a volte usato irrispettosamente, ma del resto come tante altre cose nei nostri tempi.

In questa prima serie di articoli abbiamo visto come lo yoga si è evoluto attraverso la storia del subcontinente indiano e non solo; da pratica ascetica alle sequenze e meditazioni che in molti viviamo sul tappetino tutti i giorni.

Grazie per la lettura.

Diego

 

Related Posts

Leave a Reply